24 dicembre 2010

Nel silenzio riecheggiano le nostre colpe. I miei occhi fissano il parquet, mentre tu li cerchi. Ti alzi lentamente, il pavimento scricchiola e ti avvicini allo specchio, ma non cerchi il tuo riflesso, cerchi il mio. E questa volta sì, i nostri sguardi si incontrano, indirettamente, attraverso il riflesso dello specchio. Ti passi una mano fra i capelli, alzi le sopracciglia, i tuoi occhi mi dicono "ora che facciamo?" un brivido mi passa lungo la schiena, torno a fissare per terra, rimango seduta, scuoto la testa, "non lo so". Ma cosa abbiamo fatto? La vera consapevolezza arriverà dopo, quando usciremo da questa stanza, quando affronteremo il mondo. Il tempo espierà le nostre colpe? Prendo un respiro, raccolgo il pugnale, lo pulisco, e tu mi sorridi, complice.


Guizzo di luce,
libertà acquisita.
Sorgente di vita,
splendi di infinità.
Raggio di sole, goccia di rugiada,
risvegliate questo corpo.

4 ottobre 2010

 Guardi il fumo uscire dalla tazza come un boa, ipnotizzato da una canzone che riecheggia nel locale. Le tue mani sono gelate, ma l'ambiente è caldo. Il tuo sguardo si sposta all'orologio. Non ancora. Senti scoppiare una risata, è una bella giornata per qualcuno. Cominci a tambureggiare le dita sul tavolo. Ora alzi lo sguardo verso l'ingresso, qualcuno entra ma non è lui. Basta, se non è la prossima persona ad entrare giuro che mi alzo e me ne vado. Sai che non lo farai. Prendi un tovagliolino dal tavolo e cominci a giocarci, lo pieghi e lo ripieghi, il tempo sembra non passare più. Non arriverà, o è già arrivato? Si sta certamente prendendo gioco di te. Ti guardi in giro, lo cerchi, eccolo, lo vedi. Un uomo seduto al bancone del bar sta leggendo il giornale. Bastardo, ha capito tutto. Ti alzi di scatto e vai in bagno. La porta si chiude dietro di te e l'atmosfera cambia; le luci sono fredde, la musica è rimpiazzata da un silenzio interrotto solo dall'irregolare sgocciolio del rubinetto di un lavandino. Il respiro diventa affannoso, il battito del cuore accelera sempre di più, anche lui vuole scappare. Ritrovi la calma, sorridi al tuo riflesso in uno specchio sporco e torni nel locale. L'uomo non c'è più. Indossi la giacca ed esci.