24 dicembre 2010

Nel silenzio riecheggiano le nostre colpe. I miei occhi fissano il parquet, mentre tu li cerchi. Ti alzi lentamente, il pavimento scricchiola e ti avvicini allo specchio, ma non cerchi il tuo riflesso, cerchi il mio. E questa volta sì, i nostri sguardi si incontrano, indirettamente, attraverso il riflesso dello specchio. Ti passi una mano fra i capelli, alzi le sopracciglia, i tuoi occhi mi dicono "ora che facciamo?" un brivido mi passa lungo la schiena, torno a fissare per terra, rimango seduta, scuoto la testa, "non lo so". Ma cosa abbiamo fatto? La vera consapevolezza arriverà dopo, quando usciremo da questa stanza, quando affronteremo il mondo. Il tempo espierà le nostre colpe? Prendo un respiro, raccolgo il pugnale, lo pulisco, e tu mi sorridi, complice.


Guizzo di luce,
libertà acquisita.
Sorgente di vita,
splendi di infinità.
Raggio di sole, goccia di rugiada,
risvegliate questo corpo.